Enoturismo

Galatina, alla scoperta della città gioiello d’arte

By 12 Agosto 2022 No Comments

Ad appena 20 km da Lecce, sorge il centro di Galatina, una città ricca di storia e arte, ma anche di tradizioni, riti e prodotti enogastronomici da non perdere. Si tratta infatti di una città in cui l’arte, specialmente lo splendore artistico tipico del XIV secolo, le fa da padrona. Scopriamo allora insieme cosa fare, cosa visitare ma anche cosa assaggiare a Galatina.

Galatina: città d’arte

Passando per le tre Porte della città antica, ovvero Porta Luce, Porta Nuova e Porta dei Cappuccini, è possibile accedere al centro storico di Galatina, fatto di tante caratteristiche viuzze e impreziosito da imponenti palazzi ed eleganti portici di origine settecentesca.

La Basilica Orsiniana di Santa Caterina d’Alessandria è uno degli elementi più caratteristici di questa bella città pugliese. Si tratta di un esempio di costruzione sacra in cui è possibile intercettare diversi stili architettonici, dal normanno al bizantino, dal gotico al romanico, e che sulla facciata principale presenta sia un imponente portale sia un bellissimo rosone.

La Basilica Orsiniana fu edificata tra il 1369 e il 1391 e, in seguito, fu ampliata per volere del conte Raimondello Orsini del Balzo. All’interno della Basilica esistono inoltre un chiostro affrescato del settecento e il museo dal soffitto arabescato.

Un altro luogo importante sia dal punto di vista storico che religioso e artistico è poi la Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo: costruita in pietra leccese in pieno stile barocco, ha una facciata ricca di fregi, nicchie e statue mentre, all’interno, sono famosi e caratteristici tutti gli affreschi tra cui anche quelli raffiguranti scene della vita di San Pietro.

Gli arredi sono in marmo policromo e il tutto è abbellito da moltissime tele tra cui “La lavanda dei piedi”, “L’apparizione di Cristo a San Pietro” e “Gesù che cammina sulle acque”.
Poco distante dalla Chiesa c’è poi un’attrazione che potremmo definire minore ma che merita certamente d’esser scoperta: c’è, infatti, un pozzo considerato miracoloso in quanto, secondo la leggenda, la sua acqua serviva a guarire le donne morse dalle tarantole.

Infine, il Teatro Cavallino Bianco: pur trattandosi di una costruzione decisamente più recente rispetto alle precedenti, risale infatti al periodo tra il 1947 e il 1949, voluta da Antonio De Gioia, anch’esso contribuisce a dare valore alla città con il suo aspetto tipicamente novecentesco. Nel Teatro ebbero luogo diversi spettacoli del secondo dopoguerra e il sipario si aprì per la prima volta il 3 febbraio 1949 sulle note del “Rigoletto” di Giuseppe Verdi.

Tradizioni, riti e prodotti enogastronomici di Galatina

Come già anticipato, in prossimità della Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo esiste ancora oggi il cosiddetto pozzo miracoloso la cui acqua serviva per curare le donne morse dalla tarantola. Il tutto aveva inizio con le suppliche cantate dalle donne che, rivolgendosi a San Paolo, chiedevano di essere curate poi, dopo un sorso di acqua del pozzo, queste proseguivano con il rito facendo un segno della croce sul morso dell’animale.

Ogni 29 giugno, la tradizione voleva infatti che, a cominciare dalle case delle “vittime” di tutto il Salento, si proseguisse poi fino alla città di Galatina con un accompagnamento di tamburelli, armoniche e violini. Siccome oggi la “tarantate” non esistono più, è rimasta la pizzica, danza popolare tipicamente salentina, a raccontare di loro.

Chi approda a Galatina, per dovere o diletto che sia, non può certamente fare a meno di assaggiare anche tutti i più importanti prodotti enogastronomici della città: a partire dal famoso pasticciotto salentino che, in questa città, sembra essere decisamente più delizioso che in altri posti, fino all’ampia scelta di vini autoctoni come il Galatina Chardonnay, bianco dal sapore secco, e il Galatina Negroamaro, rosso, profumato e intenso.

Sempre da non perdere, inoltre, è la famosa patata novella Sieglinde particolarmente morbida e delicata, adatta per preparare delle saporite insalate; si tratta di un tubero originario della Germania e dalla forma allungata che, però, a Galatina è diventata un prodotto tipico di cui andare particolarmente fieri: appartiene infatti alla Categoria A e rappresenta l’eccellenza.

 

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