È chiamata “la Firenze del sud“, mostrandosi effettivamente come un piccolo museo a cielo aperto: si tratta di Lecce, il cuore pulsante del Salento, la cittadina gioiello che racchiude nel suo centro storico una serie innumerevoli di monumenti, palazzi nobiliari, piazze e chiese, baciati dalla sopraffina arte barocca, importata nel ‘600 dagli spagnoli.
Lecce è una città tutta da scoprire, ammirare ed assaporare e che per questo, grazie al suo patrimonio storico, artistico e gastronomico, è una meta imperdibile di un viaggio in Salento.
Le piazze più belle di Lecce
Il salotto di Lecce è senza dubbio Piazza Sant’Oronzo, un vasto slargo dove coabitano più memorie legate al passato della città: lì dove infatti si trova un mosaico pavimentale raffigurante lo stemma della città, ossia un leccio coronato con una lupa ai suoi piedi, sorge infatti l’anfiteatro romano, risalente al II d.C.
Quello che si vede è solo una parte della struttura originale, in parte ancora sotterrata sotto la pavimentazione della piazza: si distinguono però ancora nettamente le colonne in tufo e parte delle gradinate. Per chi volesse conoscere qualcosa di più riguardo la storia dell’Anfiteatro, basta vistare il Museo Castromediano, all’interno del quale sono custoditi alcuni reperti come parte del parapetto marmoreo raffigurante scene venatorie e la statua di Athena.
A dominare l’anfiteatro romano e l’intera piazza, compresa l’elegante Palazzo del Seggio del ‘500, c’è la colonna votiva in cima alla quale, con fare benedicente, si erge la statua del patrono di Lecce, Sant’Oronzo. Da visitare anche la Chiesa di San Marco, costruita dai veneziani e quella dedicata a Santa Maria della Grazia, all’interno della quale è custodito un bellissimo affresco del ‘300 raffigurante una Madonna col Bambino.
L’altra piazza simbolo di Lecce è Piazza Duomo, vero capolavoro situato nel centro storico che appare ai visitatori quasi come se fosse un antico teatro, dove la scena è occupata dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, dal suo campale realizzato dalla Zimbalo e dal Palazzo Vescovile risalente al ‘700. La chiesa è una delle tante meraviglie barocche di Lecce ed è possibile ammirare splendidi soffitti lignei e un altare in marmo e bronzo di chiara fattura napoletana.
Le chiese più belle di Lecce e il suo Castello
Tra le più belle chiese della città c’è senza ombra di dubbio la Basilica di Santa Croce, uno dei massimi esempi di barocco leccese, che sorge accanto all’elegante Convento dei Celestini.
Basta osservare la facciata per restare letteralmente strabiliati dall’arte traboccante, fatta di sculture, fregi e capitelli, con il rosone centrale più sobrio nel suo stile romanico, affiancato ai lati dalle statue di San Celestino e San Benedetto. La Cattedrale all’interno custodisce una serie di gioielli, primo fra tutti l’altare dello Zimbalo impreziosito da ben dodici formelle che narrano la storia di San Francesco da Paola.
Passeggiando per il centro storico di Lecce, tra locali caratteristici dove degustare la cucina tipica del Salento e botteghe artigianali dove si tramanda l’antichissima arte della cartapesta, si incontrano molte altre chiese. Si passa da quella di San Matteo, riconoscibile dalla curiosa facciata curvilinea in pieno stile borrominiano, alla chiesa di Santa Irene: quest’ultima risale alla metà del 600 e presenta un’unica navata affrescata punteggiata da altari di pregevole fattura.
Il Castello di Carlo V e all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate
Uscendo dal centro storico di Lecce, non si può non notare il Castello di Carlo V, eretto nel 1539 in base al progetto del grande Gian Giacomo dell’Acaya. La fortezza presenta i classici quattro torrioni angolari a punta di diamante e oggi ospita eventi dal grande richiamo nazionale e internazionale, come di fatto accadeva anche nel XVIII secolo quando era sede di importanti rappresentazioni teatrali.
Da visitare assolutamente il Salone della Duchessa, con bellissime volte a crociera e capitelli in stile tardo-gotico plasmati con motivi allegorici e vegetali.
Prima di lasciare Lecce, si consiglia una visita all’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, piccola perla romanica immersa nella campagna salentina tra Casalabate e Squinzano.
Risale al XII secolo, quando fu voluta da Tancredi d’Altavilla sullo stesso luogo dove avrebbe avuto la visione della Vergine Maria tra le corna di un esemplare di cervo femmina. Nonostante nel ‘700 sia stata saccheggiata, si può ammirare in tutto il suo sobrio splendore la facciata, con il piccolo rosone che sovrasta il portale decorato e due finestre monofore.
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